Lichen
Il termine lichen viene impiegato per indicare un gruppo di dermatosi a patogenesi immuno-mediata e a eziologia sconosciuta. In base alle caratteristiche cliniche si vengono a definire due grandi categorie il lichen ruber planus ed il lichen scleroatrofico. Il primo è caratterizzato clinicamente da papule poligonali di colorito tipicamente violaceo, talora confluenti, estremamente pruriginose, sedi elettive sono i polsi, gli avambracci, la regione lombare del tronco e le caviglie. Talvolta possono essere interessate le mucose del cavo orale, anche come unica sede, a livello di quest’ultimo si possono apprezzare le tipiche striature biancastre. In tale sede esiste una variante clinica erosiva caratterizzata appunto, da aree erose e dolenti che possono interferire con la capacità di alimentarsi del paziente.
Il lichen ruber planus è una dermatosi spesso a carattere cronico recidivante che può essere scatenata da svariati fattori esogeni, in tali casi la sua gestione terapeutica può essere estremamente complessa. L’interessamento del cavo orale, oltre che nella fase iniziale risulta di difficile inquadramento diagnostico, è scarsamente responsivo alle comuni terapie, può inoltre rappresentare una dermatosi precancerosa ed evolvere in un epitelioma spinocellulare. Pertanto necessita di una gestione adeguata con personale esperto.
Di particolare rilevanza è il lichen sclero atrofico (LSA) che colpisce prevalentemente la cute e le mucose della regione ano-genitale. Le lesioni iniziali sono caratterizzate da papule biancastre confluenti in placche ad evoluzione scleroatrofica nel tempo.
Data la sede e l’evoluzione in sclerosi il LSA può comportare l’instaurarsi di esiti fimotici che nel sesso maschile possono interferire con la minzione e nei rapporti sessuali in entrambi i sessi. Il LSA inoltre è anch’esso un quadro clinico che nel tempo può comportare l’evoluzione in patologie tumorali soprattutto epiteliomi spinocellulari.
Cosa può fare il Centro?
Presso il nostro Centro il paziente affetto da tali patologie viene preso in carico per la gestione di questi quadri che risultano complessi in quanto necessitano di una diagnosi precoce al fine di evitare gli esiti invalidanti e/o la temuta evoluzioni in tumori cutanei. Pertanto è necessario prima di tutto effettuare una corretta diagnosi, il più precoce possibile, se necessario anche con una conferma istologica attraverso una o più biopsie effettuate su aree adeguatamente selezionate, così da poter ottenere il maggior numero di informazioni dai campioni prelevati; successivamente bisogna instaurare un corretto iter terapeutico che consenta di gestire la sintomatologia, evitare l’evoluzione della patologia e soprattutto la possibile evoluzione neoplastica. Infine qualora si osservasse la comparsa di epiteliomi spinocellulari solo un adeguato follow-up, con un corretto timing ,effettuato di un dermatologo esperto, ne consente l’individuazione precoce così da evitare le temute conseguenze.