prestazioni
Presso il nostro centro vengono effettuati prestazioni medico-chirurgiche innovative per un corretto iter diagnostico-terapeutico con una visione olistica delle condizioni da trattare. L’utilizzo sinergico delle diverse tecniche e metodiche, presenti nel centro, garantisce un risultato più efficace e duraturo nel tempo.
Prestazioni
Interventi chirurgici incisionali ed escissionali
In campo dermatologico è di fondamentale importanza un corretto approccio chirurgico che tenga conto dell’anatomia cutanea e dell’inquadramento diagnostico che colpisce le diverse strutture cutanee , al fine di ottenere un esito chirurgico efficace in termini terapeutici ed estetici. Risulta infatti importante, oltre al rispetto delle linee anatomiche di Langher, una corretta valutazione clinica dei margini di exeresi, sia per non incorrere in recidive dopo asportazioni di lesioni cutanee tumorali, sia per evitare trattamenti invasivi laddove non necessari. Pertanto effettuare l’atto chirurgico consapevoli della presunta diagnosi clinica rappresenta un vantaggio in termini di radicalità chirurgica dell’intervento ed esito estetico.
Cosa può fare il Centro?
Presso il nostro Centro si effettuano asportazioni chirurgiche con esame istologico di lesioni cutanee di natura benigna e maligna in piena sicurezza; forniamo una struttura completa per eseguire interventi di chirurgia dermatologica su tumori epiteliali cutanei( epiteliomi basocellulari, squamocellulari), lesioni pigmentarie (nei, melanomi, allargamento pregresso melanoma), cisti sebacee, lipomi.
Vengono inoltre effettuate biopsie cutanee e mucose incisionali con punch biopsy ed esame istologico per l’inquadramento diagnostiche di patologie cutanee oncologiche, infiammatorie, autoimmuni, infettive.
Dopo un intervento chirurgico verranno effettuate tutte le procedure mediche preventive, al fine di ottenere una cicatrice ottimale. Inoltre varrà effettuato un adeguato follow up per intervenire, qualora si presentassero inconvenienti, nelle prime fasi del processo di cicatrizzazione. Infatti adeguati interventi di medicina rigenerativa, effettuati con un corretto timing possono migliorare l’esito estetico o correggere eventuali alterazioni del processo di cicatrizzazione.
Terapia intralesionale
La terapia intralesionale rappresenta una via di somministrazione di farmaci e/o molecole a scopo terapeutico e/o estetico. Tale metodica viene ampiamente utilizzata in dermatologia grazie alla possibilità di avere la cute a portata di ago. Le indicazioni in ambito dermatologico sono il trattamento dei cheloidi in fase infiammatoria, al fine di ridurre la sintomatologia dolorosa, l’impotenza funzionale e migliorarne l’aspetto estetico. In ambito tricologico è ampiamente utilizzata sia nelle alopecie cicatriziali, al fine di bloccare il processo evolutivo, sia nell’alopecia areata per ridurre il processo infiammatorio ed infine nelle alopecia androgenetica per stimolare il follicolo pilifero ed indurre la ricrescita. Il goal di tale metodica è rappresentato dalla capacità di raggiungere la massima concentrazione della sostanza utilizzata nel sito di azione, riducendo gli effetti collaterali dell’uso sistemico.
Mappatura nei con epiluminescenza
Il nevo melanocitario rappresenta un’iperplasia circoscritta di melanociti a livello cutaneo da differenziare dalle melanosi dovute ad iperfunzione dei melanociti. Esistono svariate forme cliniche di nei la cui diagnosi differenziale è fondamentale per impostare un corretto follow-up. La mappatura dei nei consiste nell’identificazione del “fenotipo nevico” del paziente, durante la prima visita dermatologica si valuta, infatti, il numero e l’aspetto generale dei nei.
Tale fenotipo va a costituire, verosimilmente, un valido riflesso delle condizioni del sistema melanocitario dell’individuo, ed è espressione della sua costituzione genetica e delle pregresse esposizioni solari. Sulla base di tale aspetto verranno presi in considerazioni i nei che si discostano da tale fenotipo (regola del brutto anatraccolo), i nei che presentano caratteristiche cliniche atipiche, i nei con eventuale trauma, infine i nei semplicemente antiestetici, che spesso sono quelli che inducono alla visita dermatologica pur essendo completamenti privi di gravità medica.
Tale mappatura deve essere effettuata a paziente completamente denudato, in condizioni ideali di illuminazione e con l’utilizzo di una lampada dermatologica e di un dermatoscopio manuale.
L’ispezione deve interessare tutta la superficie corporea senza tralasciare le mucose ed il cuoio capelluto laddove la presenza dei capelli può impedire un’adeguata osservazione. Con la mappatura si individuano i nei sospetti che necessitano di un approfondimento diagnostico in videodermatoscopia.
Tali lesioni verranno sottoposte ad epiluminescenza, che consentirà di fornire informazioni di natura diagnostica , grazie alla presenza di pattern dermatoscopici specifici visibili ad alto ingrandimento. Il ruolo dell’epiluminescenza risulta inoltre fondamentale, grazie alla possibilià di immagazzinare immagini, utilizzabili nel successivo follow-up di tali lesioni. Una corretta e periodica mappatura dei nei consente la diagnosi precoce di lesioni displastiche o di melanomi in situ al fine di prevenire le gravi conseguenze di melanomi in stadio avanzato.
Il melanoma è un tumore maligno ad elevata aggressività biologica. Origina dai melanociti dello strato basale dell’ epidermide e può insorgere su una lesione pigmentaria preesistente o su cute clinicamente sana, progressivamente può invadere il derma e metastatizzare per via linfonodale, ematica e dare lesioni ripetitive a carico di qualsiasi organo e apparato. Nelle ultime decadi , l’ incidenza è in continua crescita ed è addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni.
La diagnosi precoce rappresenta l’unica arma contro il tale neoplasia, ad oggi grazie alla dermatoscopia è possibile individuare precocemente con alta sensibilità e specificità segni videodermatoscopici di displasia o di neoplasia portando ad un’asportazione preventiva o precoce che consente di migliorare la sopravvivenza. Tale metodica consente anche l’archiviazione e il follow-up delle lesioni fondamentale per valutarne i cambiamenti nel corso del tempo.
Cosa può fare il Centro?
Presso il nostro Centro è possibile effettuare mappatura dei nei con fotofinder medicam 1000 con ingrandimenti fino a 140X ottica ad immersione ed a luce polarizzata. Tale metodica, di facile esecuzione e completamente non invasiva, si fonda su una tecnologia all’avanguardia con elevata affidabilità per la diagnosi precoce dellle patologie oncologiche cutanee melanocitarie e non melanocitarie.
Presso il nostro Centro è possibile effettuare epiluminescenza in età pediatrica per il monitoraggio di lesioni neviche congenite e per la prima valutazione di nei di recente insorgenza.
Si effettua, inoltre, dermatoscopia nelle fasi evolutive dell’adolescenza e durante la gravidanza per un adeguato monitoraggio delle lesioni pigmentate durante periodi di cambiamento ormonale.
Medicina rigenerativa
La medicina rigenerativa è una branca emergente, che attraverso l’utilizzo di diverse tecniche e metodiche, stimola la fisiologica capacità di riparare e rigenerare di cellule, tessuti ed organi che hanno peso parzialmente o completamente la loro funzione. Il gold standard che accomuna tali diverse tecniche e metodiche è dato dalla possibilità di riparare i tessuti danneggiate da malattie, traumi o dal fisiologico invecchiamento e, ove possibile, ripristinarne la funzionalità o comunque migliorarla inducendone una rigenerazione. La medicina rigenerativa si avvale di metodiche fisiche, chimiche e meccaniche indirizzate ad ottenere un effetto naturale, in assenza di eventi avversi e in totale sicurezza. Tale branca della medicina trova impiego in diversi ambiti ed anche in quello dermatologico ed estetico dove viene utilizzata per riparare danni derivanti da patologie cutanee e/o indurre rigenerazione della cute segnata dal crono e fotoinvecchiamento.
Tra le metodiche maggiormente utilizzate in campo dermo-estetico e tricologico sicuramente un ruolo di primo piano è svolto dal PRP nel quale, la capacità rigenerativa è affidata all’utilizzo di un prodotto autologo con elevata concentrazione di fattori di crescita propri per stimolare riparare e rigenerare la cute. La scelta delle piastrine, come fonte di fattori di crescita, è legata al fatto che fisiologicamente, sono in grado di rilasciare numerose molecole attive nei processi riparativi con induzione di neoangiogenesi, di migrazione delle cellule mesenchimali e di regolazione della differenziazione cellulare e dell’attività di molte cellule, promuovendo anche la rimozione di tessuti danneggiati e la rigenerazione del tessuto stesso. Tale metodica è di semplice esecuzione, poco invasiva e, se effettuata da personale esperto, scevra di effetti collaterali.
Tra le tecniche a maggiore invasività si annovera il lipofilling che sfrutta l’effetto riempitivo del tessuto adiposo e l’elevata contenuto di cellule staminali in esso. Quest’ultime sono cellule che rappresentano la riserva funzionale di rinnovamento del tessuto e se sottoposte ad opportuni stimoli, possono duplicarsi e differenziarsi nel tipo cellulare di origine sia nel tipo cellulare dove vengono impiantate, arricchendo, così il pool cellulare del sito in cui vengono iniettate. In campo dermatologico una particolare forma di lipofilling è basato sull’utilizzo delle ADSCs cellule adipose presenti nel derma, che rappresenta una nicchia staminale in cui è già presente lo stesso homing nel quale verranno reimpiantate, perciò predisposte già al nuovo microambiente in cui possono supportare i processi di ricostruzione dei tessuti danneggiati o degenerati a causa dell’invecchiamento fisiologico e possono incrementare la velocità di rigenerazione ed impedire lo sviluppo di tessuti cicatriziali che potrebbero ridurre la funzionalità del distretto interessato.
Nuove metodiche si stanno inserendo nel campo dei trattamenti di medicina rigenerativa associate all’utilizzo di tecniche di stimolo meccanico quali lo Skin Patting.
Le applicazioni delle varie metodiche di medicina rigenerative in dermatologia sono note in patologie quali il lichen sclero-atrofico dove rappresentano spesso l’unica possibilità terapeutica nelle fasi croniche sclerotiche, nelle cicatrici cheloidee riuscendo spesso a migliorarne non solo l’aspetto estetico ma anche funzionale. Di notevole rilevanza anche i possibili utilizzi in medicina estetica al fine di indurre rigenerazione delle fibre collagene ed elastiche nel cronoinvecchiamento, di migliorare l’atrofia nelle smagliature croniche, infine in tricologia nella capacità di stimolare il follicolo pilifero.
Presso il nostro Centro la medicina rigenerativa viene ampiamente utilizzata in campo dermatologico, estetico e tricologico. Le diverse metodiche vengono selezionate in base alla condizione da trattare ,al paziente, alla sua anamnesi e alle sue esigenze ed aspettative. Tutte le metodiche infiltrative vengono effettuate con metodica mininvasiva attraverso l’utilizzo di Ultim®.
Terapia fotodinamica
Al fine di accelerare la guarigione, ridurre l’infiammazione ed evitare esiti cicatriziali in diverse condizioni patologiche si utilizza una nuova tecnica l Terapia Fotodinamica ( PDT). Tale metodica è utilizzata anche in campo oncologico per il trattamento non invasivo di lesioni precancerose e tumori epiteliali cutanei non invasivi. Con tale metodica è possibile estendere il trattamento anche al campo di cancerizzarono circostante le lesioni. Quest’ultimo rappresenta la cute apparentemente sana che circonda le lesioni precancerosi e tumorali, ma che in realtà, se tipizzata dal punto di vista molecolare e genetico, presenta atipie dei cheratinociti. Il trattamento di tali aree risulta indispensabile per ottenere una reale restituito ad integrum.
La Tecnica PDT non utilizza farmaci ma sfrutta la reazione fotodinamica con luce rossa.
In pratica si applica sull’area da trattare un unguento contenente una sostanza chiamata 5-aminolevulinico (5-ALA). Questa sostanza viene captata dalle cellule colpite dal processo patologico di natura infiammatoria, neoplastica o fibrotica e successivamente trasformata in un prodotto fotoattivo, cioè capace di reagire con la luce (protoporfirina IX).
Dopo aver applicato l’unguento contenente 5-ALA, la parte viene coperta con appositi bendaggi per evitare un’attivazione precoce.
Trascorsa un tempo variabile tra 2-3 ore , l’area viene esposta alla luce visibile rossa di lunghezza d’onda intorno a 630nm per un tempo compreso tra 10 a 20 minuti.
Durante l’illuminazione si percepisce una sensazione di calore di solito ben tollerato e nei casi di intolleranza si procede al raffreddamento con spray d’acqua o alla sospensione momentanea del trattamento.
Dopo il trattamento la pelle appare arrossata e va medicata con un apposito unguento cicatrizzante senza bendaggio.
Il Trattamento Fotodinamico, se vi sono le indicazioni, può essere ripetuto più volte poiché non crea danni alle strutture cutanee.
Cosa può fare il Centro?
Presso il nostro Centro tale metodica viene utilizzata da oltre 15 anni per il trattamento dell’acne in fase acuta e per il trattamento degli esiti cicatriziali ed iperpigmentati. Per la terapia non chirurgica delle precancerosii cutanee, per il trattamento del campo di cancerizzazione di ampie aree e il trattamento dei tumori epiteliali superficiali.
In campo estetico tale metodica viene utilizzata per il fotoringiovanimento di viso, collo, decolletè , dorso mani, per il trattamento di iperpigmentazioni delle sedi foto esposte.
Tricoscopia
Si tratta di una metodica non invasiva di recente adozione a costi contenuti e facile da effettuare, che sfrutta il principio della microscopia di superficie a vari ingrandimenti. Tale indagine consente di studiare a forte ingrandimento la superficie cutanea del cuoio capelluto per meglio individuare le lesioni presenti, fornendo una maggiore accuratezza rispetto all’utilizzo di una semplice lente di ingrandimento o dell’occhio umano. Il complesso di lenti montato su una telecamera e collegati ad un pc utilizzano un software di analisi d’immagine dedicato che consente la registrazione, l’archiviazione e la processazione dell’immagini potendo fornire informazioni circa la densità, lo spessore, il rapporto anagen-telogen e la presenza o meno di lesioni specifiche o aspecifiche del cuoio capelluto. Questi dati possono essere archiviati e successivamente confrontati permettendo di monitorare nel tempo l’evoluzione delle condizioni patologiche e l’andamento della terapia.
Tale metodica fa uso di un microscopio a luce incidente associato a un sistema ottico monoculare con annessa microtelecamera a colori, che si posiziona direttamente a contatto con il cuoio capelluto. Sono possibili ingrandimenti, a secondo dello strumento utilizzato, 20X, 30X, 50X, 70X, 100X, 200X; le immagini acquisite vengono proiettate su un monitor ad alta definizione (HD). La rifrazione della luce è appositamente corretta da un polarizzatore che ne impedisce distorsioni e riflessioni verso l’ottica della telecamera. Grazie all’evoluzione tecnologica ed informatica si è ottenuto in campo tricologico uno strumento che sfiora quasi la sensibilità del gold standard diagnostico. Nonostante la tricoscopia abbia rivoluzionato la diagnosi delle lesioni del cuoio capelluto, presenta tuttavia i limiti legati ad una metodica non invasiva che non consente di superare lo strato più superficiale della cute necessitando pertanto dell’ausilio di metodiche come la microscopia confocale e la biopsia cutanea che vengono guidate tricoscopicamente per la selezione della regione da indagare. Attualmente l’utilizzo della tricoscopia ha messo in grado i ricercatori di creare dei veri e propri algoritmi diagnostici che consentono, in alcuni casi, di effettuare una diagnosi corretta, senza ricorrere ad altre metodiche.
Come effettuare una corretta tricoscopia
E’ opportuno individuare con una serie di fotografie panoramiche a livello del vertice dell’area anteriore e dei golfi le regioni del cuoio capelluto da indagare tricoscopicamente.
Il primo passo da compiere è quindi l’acquisizione di immagini panoramiche dell’aria
Secondo step: vengono raccolte immagini microscopiche con ingrandimenti a 20 e a 70X, tali immagini possono essere acquisite a secco o interponendo un fluido tra l’obiettivo e la superficie da studiare. Risulta di fondamentale importanza indentificare l’area dove viene catturata l’immagine, attraverso l’utilizzo di punti di repere o marcando la foto globale/ panoramica precedentemente acquisita, questo ci consentirà di utilizzare i dati ottenuti dall’immagine per il follow-up, infatti solo l’immagine ripresa nella stessa area risulta realmente sovrapponibile.
Step tre analisi dell’immagine a 20X: ci consente di valutare la densità sia per unità di superficie ( 1 cm2) sia confrontata con la scala tricoscopica di densità, l’uniformità del calibro del capello, la presenza e la normalità delle unità follicolari, in particolar modo se sono ben rappresentate in accordo con la regione del cuoio capelluto presa in considerazione. E’ noto, infatti, che le unità follicolari cioè i capelli che fuoriescono dallo stesso ostio sono in numero variabile da 1 a 5 in base alla sede, in particolare sono meno rappresentate 1-2 capelli nella regione anteriore, mentre aumentano progressivamente fino a 4-5 capelli nella regione occipitale. L’impoverimento di tale unità follicolari può rappresentare un importante segno, insieme ad altri, per la diagnosi di alcune forme di alopecie. Inoltre un’attenta analisi dell’immagine a 20X può consentirci di evidenziare alcune caratteristiche tricoscopiche quali alterazioni del fusto del capello presenza di capelli miniaturizzati, capelli spezzati, follicoli vuoti e molte altre lesioni elementari.
Step 4 analisi dell’immagine a 70X: evidenzia meglio gli aspetti morfologici delle lesioni elementari della superfice del cuoio capelluto in particolari quelli a livello dello sbocco follicolare come la presenza di peli cadaverizzati, i follicoli vuoti e gli sbocchi delle ghiandole sudoripare. Inoltre è possibile identificare la morfologia dei vasi e quindi il relativo pattern, che spesso si accompagnano ai vari gradi di eritema a allo stesso modo è possibile individuare e localizzare anche la presenza di desquamazione. A livello del fusto del capello ci consente di misurarne lo spessore e di evidenziarne le anomalie.
Aspetto tricoscopico del CUOIO CAPULLUTO NORMALE
La normalità della densità dei capelli del cuoio capelluto è molto variabile da soggetto a soggetto ed è dovuto al numero di follicoli piliferi presenti per centimetro quadrato, tale numero varia in base alla sede ed è in generale stimato intorno ai 200-400 follicoli per cm quadrato. La distribuzione dei follicoli piliferi varia per numero e qualità in base all’aerea del cuoio capelluto presa in esame, infatti nelle aree di attaccatura ( frontale, temporale e occipitale) si presentano isolati di calibro inferiore così da conferire gradevolezza cosmetologica nelle zone di confine tra cute glabra e cuoio capelluto. Le assisi follicolari dietro la linea di attaccatura anteriore presentano fusti del capello con calibro maggiore, normalmente pigmentati e follicoli singoli o raggruppate in unità follicolari. L’esame tricoscopico lungo la linea mediana del cuoio capelluto nella linea di attaccatura anteriore presenta unità follicolari singole centrate da un capello più sottile e meno pigmentato; procedendo in direzione antero-posteriore è possibile apprezzare un aumento della densità follicolare accompagnato da un aumento delle unità follicolari che da singole possono diventare multiple fino ad essere composte da 4-5 capelli nella zona occipitale.
-Aspetto 20X del cuoio capelluto normale
– Aspetto 70X del cuoio capelluto normale
-Aspetto del fusto del capello
Cosa può fare il Centro?
Presso il nostro Centro la visita tricologica comprende sempre l’esecuzione della tricoscopia con fotofinder medica 1000 per valutare come la situazione del paziente in esame si discosta da tale normalità, pertanto tale metodica indirizza l’iter diagnostico-terapeutico ed i successivi follow-up. Inoltre attraverso la guida tricoscopica si effettuaranno con alta specificità le tecnche diagnostiche più invasive. In particolare la scelta dell’area da sottoporre ad eventuale tricogramma o biopsia al fine di ottenere dalle stesse il maggior numero di informazioni.
La selezione dell’area su cui effettuare il prelievo biopstico tricoscopicamene guidata, rappresenta ad oggi un gold standard diagnostico in tricologia.
Presso il nostro Centro tale metodica viene effettuata con fotofinder medicam 1000 con ingrandimenti fino a 140X ottica ad immersione ed a luce polarizzata.
Effettuiamo inoltre tricoscale: l’analisi computerizzata dei capelli con FotoFinder Trichoscale è un metodo moderno per valutare la caduta dei capelli. A tale scopo vengono misurati con precisione la densità dei capelli, il tasso di capelli cresciuti (capelli anagen), il tasso di capelli non cresciuti (capelli telogen) e la densità dei capelli vellus e terminali. Nel software, il confine tra capelli vellus e capelli terminali è stabilito a 40 μm di spessore.
Tramite memorizzazione dei risultati dell’analisi, la caduta diffusa dei capelli può essere documentata e quantificata in modo digitale.
Diatermocoagulazione
Tecnica ampiamente utilizzata in ambito dermatologico che consente l’asportazione di piccole lesioni cutanee e mucose. Tale metodica può essere utilizzata nella rimozione di inestetismi quali fibromi penduli, cheratosi seborroiche, angiomi di piccole dimensioni e patologie che non necessitano di diagnosi istologica quali i condilomi acuminati. Inoltre la diatermocoagulazione offre il vantaggio di ottimi risultati estetici, a bassa invasività, purchè venga eseguita da personale esperto, in quanto la metodica non consente di effettuare l’esame istologico della lesione rimossa, pertanto è indispensabile la certezza della diagnosi clinica.
Laserterapia e luce pulsata
Il laser è un dispositivo che produce una sorgente di energia elettromagnetica. Tale energia viene amplificata e raggiunge la superficie cutanea con elevata intensità con una azione altamente selettiva. Ad oggi esistono diversi tipi di laser e questo consente di trattare un numero molto vasto di patologie dermatologiche.
A seconda del tipo di bersaglio da colpire, cambierà il tipo di laser da utilizzare.
Esistono laser vascolari che consentono di trattare capillari, teleangectasie, spider nevi, angiomi rubini e laghi venosi e rosacea. Esistono laser epilativi che permettono di gestire quadri di ipertricosi e ipersutismo del volto o di altre aree cutanee del corpo. Inoltre grazie alla capacità da parte dei laser di indurre biostimolazione e rigenerazione del tessuto connettivo è possibile curare smagliature, cicatrici da acne e piccole rughe. È possibile inoltre utilizzare alcuni laser per la rimozione di macchie e ipermelanosi o di tatuaggi.
Infine i laser chirurgici consentono di poter effettuare la rimozione di fibromi penduli, cheratosi seborroiche e nevi verrucosi e sono di grande ausilio nella terapia fisica per la rimozione di verruche virali e granulomi piogenici.
La luce pulsata sfrutta invece una sorgente di luce non coerente e attualmente i dispositivi in commercio meno invasivi scarsamente dolorosi e facilmente utilizzabili in mani esperte. E’ possibile sfruttare un ampio range di lunghezze d’onda che ci consentono di trattare numerose patologie dermatologiche, che vanno dalle lesioni vascolari ai disordini della pigmentazione, al fotoringiovanimento fino al trattamento di irsutismo e ipertricosi.
Prima di procedere ad un trattamento laser o di luce pulsata, sarà necessario effettuare una valutazione anamnestica e un esame obiettivo completo per poter scegliere il miglior iter terapeutico.
Tali dispositivi in mani esperte sono un valido e rapido ausilio nella gestione terapeutica di molti quadri dermatologici.
Presso il nostro centro abbiamo a disposizione diversi tipi di laser in base alla condizione da trattare:
– Laser Q-switched:
Trattamento macchie e tatuaggi
– Laser N Yag
Trattamento capillari-teleangectasie onicomicosi fotoringiovanimento
– Laser Genus Ax: motion
Epilazione
– Luce pulsata Liliac
Trattamento lesioni vascolari eritrosi rosacea fotoringiovanimento lesioni pigmentate
Tossina botulinica
La tossina botulinica è una proteina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, fu isolata per la prima volta da P. Tessmer Snipe e Hermann Sommer nel 1928 e nel 1949 venne identificato il meccanismo attraverso il quale viene esplicata l’azione tossica.
Esistono sette tipi di tossina botulinica sierologicamente distinti, descritti dalle lettere dell’alfabeto dalla A alla G; sono stati scoperti tre sottotipi della tossina A. Quest’ultima è quella utilizzata in ambito sanitario. La tossina agisce inibendo il rilascio di acetilcolina, ottenendo una riduazione della contrazione muscolare, grazie a tele azione viene utilizzata per numerosi scopi medici ed estetici. Nel 2002 è stato approvato l’utilizzo di tale tossina in ambito estetico per il miglioramento temporaneo delle rughe di espressione fra le sopracciglia (linee glabellari). attenuando le rughe della fronte, glabellari e delle zampe di gallina. L’indicazione della tossina è esclusivamente limitata alle rughe da contrazione, ossia dovute alla contrazione muscolare. Quindi sulle rughe da sonno o da rilassamento non ha alcuna azione. Come ogni metodica di medicina estetica l’utilizzo esclusivo di tale tecnica non consente un risultato armonico e completo del volto, pertanto va coadiuvato da un approccio globale che tenga presente anche del miglioramento della presenza di altri segni del crono e foto invecchiamento nella restante parte del viso.
Questo farmaco viene anche utilizzato in ambito medico per il trattamento dell’iperidrosi ascellare, del palmo delle mani e della pianta dei piedi. Tale condizione può interferire notevolmente sulla qualità di vita del paziente in quanto rende difficoltose le attività quotidiane. In questo ambito tale tecnica risulta altamente efficace con risultati duraturi per circa 5-6 mesi.
La tossina botulinica è un farmaco e non un medical device e pertanto l’utilizzo di tale procedura deve essere effettuato esclusivamente da personale specializzato al fine di ottenere il miglior risultato estetico ed evitare i possibili se pur rari effetti collaterali.
Filler
E’ una sostanza iniettabile nel derma o nel tessuto sottocutaneo per correggere imperfezioni della cute, rughe o cicatrici e ripristinare i volumi perduti. Infatti il termine filler significa riempimento. Sono disponibili filler riassorbibili, semipermanenti e permanenti. Attualmente, grazie ai minori effetti collaterali, è preferibile e consigliabile utilizzare filler riassorbibili, che hanno una durata di 5-6 mesi. Appartengono a questa categoria filler a base di acido ialuronico e collagene. Il materiale presente nella siringa preriempita potrà essere iniettato a livello cutaneo attraverso aghi o attraverso agocannule. Inoltre al fine di avere un trattamento indolore si può ricorrere all’uso di anestetici topici da applicare nell’area da trattare poco prima della seduta. In base alle sedi cutanee da trattare e in base al biotipo e fototipo e all’entità del crono e/o fotoinvecchiamento si utilizzerà l’acido ialuronico più idoneo, con diverso peso molecolare e diverso cross-linkaggio. Inoltre in base alla zona cutanea da correggere il tipo di materiale dovrà essere iniettato nel derma a differenti livelli. Questo significa che per il trattamento degli zigomi non potrà essere utilizzato lo stesso acido ialuronico che viene utilizzato per il trattamento delle labbra. Pertanto solo attraverso una completa formazione medica è possibile effettuare tali trattamenti. Il risultato del trattamento è immediato e consente di vedere istantaneamente la correzione eseguita e il cambiamento ottenuto.
I filler da soli non riescono a garantire un effetto di ringiovanimento complessivo, in quanto in grado soltanto di correggere una singola ruga o di aumentare il volume di un distretto anatomico, senza indurre pertanto una rigenerazione tissutale. Al fine di ottenere esteticamente e complessivamente un effetto armonico del volto è necessario un approccio personalizzato sfruttando l’effetto sinergico di più tecniche combinate tra loro.
Patch Test
Tale metodica è ampiamente utilizzata in dermatologia allergologica per individuare la/le sostanze responsabili di dermatiti da contatto. Prevede l’applicazione di cerotti, contenenti gli allergeni potenzialmente responsabili della dermatite, sul dorso del paziente. Nelle successive 48-72 ore dall’applicazione, in caso di positività, si osserverà, alla rimozione dei cerotti, la comparsa di un alone eritemato vescicoloso nell’area in cui era applicata la sostanza alla quale il paziente è allergico. A seconda dell’intensità della manifestazione cutanea verrà assegnato un grading dell’entità dell’allergia. In base alla problematica dermatologica sospettata, si utilizzerà la serie di allergeni necessari e in casi particolari, si potrà ricorrere all’utilizzo del patch by patch.
Tricopat
Skin patting mediante dispositivo : Automtic Patting System® APS.
L’APS è un dispositivo brevettato per i trattamenti medico-estetici. Si tratta di un’apparecchiatura innovativa, che con un unico strumento, svolge 7 differenti azioni dinamico ristrutturanti a livello cutaneo ( Skin patting).
- MICRODERMOINCISIONE CONTROLLATA: consiste nella messa in tensione della pelle e, mediante le protuberanze del manipolo, vengono creati dei microtraumi alla cute con piccole “martellate” che stimolano le cellule a ripararsi producendo collagene ed elastina, componenti essenziali di una cute bella e giovane. Vengono messi in moto 3 meccanismi differenti: incremento immediato del microcircolo sanguigno nella parte trattata, con conseguente ossigenazione dei tessuti; stimolazione del metabolismo cellulare nel tessuto che favorisce la veicolazione di principi attivi; stimolazione dei fibroblasti in maniera meccanica e riparatoria, con un aumento importante della produzione di collagene ed elastina.
- STIMOLAZIONE A ONDE ACUSTICHE permette di aumentare il microcircolo sanguigno nella parte trattata, stimolare il metabolismo cellulare e favorire l’assorbimento dei principi attivi utilizzati durante il trattamento e anche in questo caso quindi la produzione di collagene ed elastina.
- VEICOLAZIONE TRANSDERMICA consente una migliore e completa penetrazione dei principi attivi nella cute. Lo strato corneo dell’epidermide è la principale barriera nei confronti della penetrazione di sostanze attive presenti nei cosmeceutici. L’effetto meccanico sulle strutture cellulari determina anche uno stiramento della membrana cellulare consentendo l’aumento della penetrazione transdermica di sostanze e facilitando così il raggiungimento nel derma di più alte concentrazioni di principi attivi. Durante il trattamento viene applicato sulla pelle un prodotto che sarà veicolato all’interno della stessa.
- SISTEMA VACUUM è sempre integrato nella testina e permette di eseguire un massaggio sulla zona trattata e garantendo l’adesione del manipolo alla pelle stimola le integrine e inducendo un aumento di produzione dic ollagene ed elastina dei fibroblati.
- RADIOFREQUENZA FRAZIONATA permette l’effetto lifting della pelle trattata già dalle prime applicazioni, è indicato soprattutto per le zone delicate come il viso. La testina del dispositivo nella parte terminale a contatto con la cute, sono dotata di terminali speciali per la radiofrequenza frazionata. Grazie alla trasmissione binaria della corrente le prime strutture raggiunte sono quelle più superficiali del derma papillare. La radiofrequenza determina un’immediata denaturazione degli aminoacidi che formano la proteina del collagene, provocandone l’accorciamento e donando un effetto lifting sin dalle prime applicazioni. Solo con la radiofrequenza frazionata bipolare è inoltre possibile effettuare il trattamento delle mani, zona difficoltosa per la scarsità di tessuto sottocutaneo; per la natura della trasmissione di tipo bipolare, questa radiofrequenza rimane abbastanza superficiale e non ha bisogno della collaborazione di chi si sottopone alla cura. Il trattamento può essere effettuato anche su pazienti con impianti dentali o di qualunque natura, poiché chi vi si sottopone non partecipa al passaggio di corrente.
- ELETTROSTIMOLAZIONE facilita ancora una volta l’assorbimento dei principi attivi e determina un aumento della capacità contrattile della cute, donando luminosità e freschezza. Nell’ultima parte del trattamento la testina del dispositivo utilizzata per la radiofrequenza si spegne automaticamente ed entra in funzione un’azione di elettrostimolazione tramite corrente rettangolare bifasica alla frequenza di 2,5 Hz a sollecitazione muscolare generata dall’elettrostimolazione crea un effetto tensore immediato e un maggiore effetto lifting, favorisce la dilatazione dei pori facilitando ulteriormente l’assorbimento di principi attivi e determina un aumento della capacità contrattile della pelle, donando luminosità e freschezza.
- FOTOSTIMOLAZIONE serve come stimolazione dei fibroblasti e dell’eleastina sempre per un effetto lifting naturale, l’azione dei LED di colore rosso e blu sono efficaci anche contro l’acne, sulle macchie superficiali e anche le piccole rughe.
Tale tecnologia innovativa, grazie alla stimolazione rigenerativa cellulare ,data dall’unione sinergica di 7 diverse tecnologie in una sola, trova applicazione su numerosi inestetismi cutanei di volto e corpo.
La possibilità di di abbinare le diverse tecnologie, in diversi modi e con l’ausilio di prodotti differenti da veicolare, consente di trattare in modo efficace, non invasivo ed in completa sicurezza una vasta gamma di inestetismi cutanei.
Presso il nostro centro si effettua trattamento con skin patting per acne in fase acuta e per esiti cicatriziali ed iperpigmentati, per ringiovanimnto cutaneo, trattento di vitiligine, smagliture, accumuli adiposi, cellulite, alopecia androgenetica, telogen effluvium acuto e cronico e alopecie cicatriziali.
Foto biostimolazione (LLLT)
LLLT è l’acronimo di “LOW LEVEL LIGHT THERAPY”, ovvero terapia con luce (pulsata) a basso contenuto energetico è stata approvata dalla FDA (Food and Drug Administration) nel 2007 per la calvizie in quanto stimola il metabolismo dei follicoli piliferi e favorisce la microcircolazione sanguigna migliorando il nutrimento del follicolo stesso. Numerosi studi dimostrano l’importanza della lunghezza d’onda e dell’energia della luce utilizzata nei vari trattamenti tricologici basati sulla luce pulsata. Con appositi strumenti si può sfruttare la combinazione di diverse lunghezze d’onda, i LED blu ad azione antibatterica ed antinfiammatoria agiscono su problematiche del cuoio capelluto quali seborrea, prurito, desquamazione ed eritema; i LED rossi con i noti effetti biologici della fotobiomodulazione stimolano direttamente il bulbo pilifero per indurre una maggiore crescita. E’ noto infatti che quando l’energia luminosa investe la superficie del tessuto umano, attiva i citocromi mitocondriali innescando una reazione fotochimica che incrementa la produzione di ATP nella cellula consentendo a quest’ultima di aumentare il suo metabolismo.
Presso il nostro Centro tale trattamento viene effettuato con un casco che associa ben 252 diodi con led blu e rossi associati a tre diversi programmi utilizzabili in diverse patologie del cuoio capelluto e dei capelli.
Peeling
Peelings dall’inglese to peel, “spellare”, “sbucciare” consiste nell’applicazione di uno o più agenti chimici sulla cute per un periodo sufficiente ad interagire con strati cellulari superficiali o profondi in base all’obiettivo da raggiungere ed al processo patologico in corso. Si basa su un meccanismo di esfoliazione controllata al fine di indurre un processo rigenerativo-riparativo della cute
Le indicazioni per questo trattamento sono acne, Photoaging iperpigmentazioni melaniche. Prima di effettuare un peeling è indispensabile effettuare una visita medica accurata, con anamnesi ed un idoneo check up cutaneo al fine di scegliere il trattamento e la sostanza più opportuna al singolo paziente ed alla condizione da trattare.
Acido glicolico:
Alla concentrazione variabile dal 15 fino al 70%, aumenta la luminosità e la tonicità cutanea, determinando un assottigliamento dello strato corneo a cui segue un’accelerazione del turnover delle cellule più profonde, più vitali ed idratate. Determina la scomparsa permanente, ma non in tempi brevi del senso di secchezza. Ammorbidisce e riduce le rughe sottili, attenua l’iperpigmentazione, determina una purificazione cutanea profonda e una levigazione nell’acne comedonica, nodulare o cicatriziale non infiammata, pertanto rappresenta un valido supporto alle normali terapie farmacologiche, che restano comunque insostituibili nel correggere i meccanismi patogenetici della malattia. Viene in genere sconsigliato nell’acne infiammata perché potrebbe aggravare lo stato irritativi di base. Il trattamento può essere ripetuto ogni 7-10 giorni da 6 a 12 sedute complessive in base alla gravità del problema ed alla tipologia cutanea. Poiché si verificherà un intenso eritema e il paziente avrà un senso di pizzicore lo si deve sempre raccomandare di presentarsi per la prima seduta con il viso non trattato da alcuna sostanza, di evitare nei girni precedenti trattamenti come cerette, elettrocoagulazione depilatoria, maschere, spugne esfolianti, dermoabrasioni, lampade ed esposizioni solari, non usare profumi o make up. Il paziente non dovrà radersi.
L’acido glicolico non possiede azione fotosensibilizzante, però assottiglia la barriera cornea e pertanto rende la pelle più sensibile alle radiazioni si consiglia quindi di evitare l’esposizione e di proteggere comunque la pelle con creme a potere filtrante medio per le esposizioni occasionali per il periodo di trattamento per la settimana precedente e le due successive.
Acido Mandelico
E’ un peeling superficiale utilizzato generalmente a percentuali variabili tra 50%-70% per il trattamento di inestetismi cutanei superficiali in quanto aumenta la luminosità del volto rimuovendone le opacità. Sono necessarie più sedute il cui timing varia in base alle caratteristiche del paziente, alla sua compliance e alla condizione da trattare. La desquamazione, sempre di lieve entità, compare dopo circa 3-4 giorni e perdura per una settimana.
Acido salicilico
Agisce come cheratolitico spezzando cioè selettivamente la catena proteica cheratinica presente nei corneociti, risultando così ben tollerato dalle cellule sottostanti. Utilizzabile in ambulatorio a concentrazioni dal 20% al 30%, si presta per l’esecuzione di trattamenti superficiali e di profondità moderata. Viene utilizzato nel photoaging da lieve a moderato nelle persone con fototipo chiaro per evitare iperpigmentazioni postinfiammatorie reattive, nelle iperpigmentazioni melaniche e soprattutto nell’acne in fase comedonica e papulo-pustolosa, nodulare e rosacea, permette di eliminare il tappo cheratinico e nel liberare il comedone dal contenuto sebaceo. Inoltre penetra nelle lesioni infiammatorie dove svolge attività essiccante, antibatterica ed antinfiammatoria.
Per quanto riguarda la durata del ciclo completo i risultati desiderati sono ottenibili in alcuni casi con una sola seduta comprendente da una a tre applicazioni. In altri casi può essere opportuno ripetere il trattamento una o più volte sino ad un massimo di 3-4 sedute. La distanza tra le sedute non deve mai essere inferiore a 3 settimane.
Acido tricloracetico (TCA)
Può essere utilizzato per peelings superficiali ( 10-25%) o medi (30-40%) a secondo dell’inestetismo da trattare e delle caratteristiche cutanee del paziente.
Tra i vari peeling sicuramente è quello più operatore dipendente, in quanto la scelta della concentrazione, del tempo di posa, della metodologia di applicazione e del timing delle sedute, deve essere idoneamente scelto da un medico esperto con conoscenze specifiche di anatomia della cute e dello spessore delle diverse aree cutanee, per evitare di intercorrere in esiti anche permanenti.
Trova indicazione in numerosi inestetismi cutanei in particolare: macchie, cicatrici di acne e rughe superficiali. A seguito del trattamento è costantemente presente eritema, scurimento ed escoriazione di varia entità dell’area trattata. Il peeling con TCA, se effettuato da personale esperto, consente di ottenere ottimi risultati, con una buona compliance del paziente, in quanto, pur necessitando talvolta di trattamenti ripetuti, non impone una sospensione della vita sociale.
Al fine di ottenere i miglior risultati ed evitare effetti collaterali, la scelta dei diversi peelings chimici deve avvenire seguendo le regole della medicina personalizzata, tenendo conto non solo dell’inestetismo da trattare ma anche dalla fase di quest’ultimo, dalla presenza o meno di esiti di pregressi trattamenti e dell’uso di terapia medica topica e non concomitante. Inoltre fondamentale è la valutazione del fototipo e del biotipo cutaneo del singolo paziente. Solo seguendo tali regole nella scelta del trattamento, che deve essere effettuato comunque sempre da personale esperto, i peelings risultano efficaci e sicuri.
Biostimolazione
E’ una tecnica che consiste nell’iniezione sottocute di sostanze, che hanno l’obiettivo di stimolare i fibroblasti a produrre collagene, elastina e acido ialuronico, costituenti naturali dell’impalcatura del derma, permettendo alla cute di essere più compatta ed elastica.
Viene quindi utilizzata per correggere e/o prevenire i segni dell’invecchiamento cutaneo. A differenza dei filler, la biostimolazione non determina nell’immediato un aumento di volume delle aree trattate, ma ha lo scopo di ripristinarne la struttura architettonica, conferendo alla cute un aspetto più sano e quindi bello.
Tra le tecniche di biostimolazione distinguiamo tecniche iniettive e non iniettive (laser e terapia fotodinamica). Tra le prime possiamo annoverare quelle che utilizzano sostanze autologhe, prelevate del paziente stesso, come ad esempio il PRP (plasma arricchito di piastrine) o quelle eterologhe iniettate attraverso l’utilizzo di medical device. I biostimolanti possono essere di varia natura in base alle sostanze contenute: aminoacidi, vitamine, frammenti di acidi nucleici, frammenti di acido ialuronico. La bio stimolazione può’ essere attuata attraverso due altre metodiche: la carbossiterapia nella quale viene iniettata a livello cutaneo anidride carbonica e i fili biostimolanti. Questi ultimi, una volta inseriti nelle differenti sedi anatomiche (viso, collo e décolleté) rilasciano gradualmente le sostanze al fine di biostimolare la cute.
La scelta del biostimolante più idoneo e adeguato per ogni singolo paziente dipenderà dalla valutazione anamnestica e dall’esame obiettivo cutaneo. Al fine quindi di ottenere un risultato estetico ottimale è necessario disegnare per ogni paziente un approccio personalizzato nel quale alla biostimolazione vengano associate altre tecniche, attualmente in commercio, che agiscano sinergicamente.
Needling
E’ una tecnica scarsamente invasiva, che aiuta a contrastare alcuni inestetismi cutanei, stimolando il ricambio cellulare. Tale rinnovamento cellulare avviene grazie all’utilizzo di microaghi, che creano delle microperforazioni con microsanguinamento nell’area cutanea trattata, innescando conseguentemente tutti i meccanismi di riparazione tissutale. Viene quindi stimolata la produzione di collagene, acido ialuronico ed elastina, consentendo di ottenere una pelle maggiormente tonica, elastica e soffice. I tempi di guarigione di tale tecnica sono estremamente rapidi.
Esistono due categorie di dispositivi che contengono i microaghi: i dispositivi manuali (roller), che sono dei rulli contenenti dei microaghi a lunghezza fissa e i dispositivi automatici, che sono le penne dermiche con lunghezza degli aghi variabile. In base alla valutazione anamnestica, all’esame obiettivo cutaneo del paziente e alla sede cutanea da trattare, verrà scelto il miglior tipo di dispositivo.
I risultati estetici non sono evidenti nell’immediato, ma sono evidenziabili già dopo qualche settimana e definitivi dopo un paio di mesi, tempo necessario per la produzione di nuovo collagene. A seconda dei diversi quadri clinici, tale metodica può essere ripetuta nel tempo e può essere associata ad altri trattamenti. Tale tecnica può essere utile per la gestione del fotoringiovanimento (rughe e macchie), delle cicatrici da acne e delle smagliature.
Skin Patting APS
Skin patting mediante dispositivo : Automtic Patting System® APS.
L’APS è un dispositivo brevettato per i trattamenti medico-estetici. Si tratta di un’apparecchiatura innovativa, che con un unico strumento, svolge 7 differenti azioni dinamico ristrutturanti a livello cutaneo ( Skin patting).
- MICRODERMOINCISIONE CONTROLLATA: consiste nella messa in tensione della pelle e, mediante le protuberanze del manipolo, vengono creati dei microtraumi alla cute con piccole “martellate” che stimolano le cellule a ripararsi producendo collagene ed elastina, componenti essenziali di una cute bella e giovane. Vengono messi in moto 3 meccanismi differenti: incremento immediato del microcircolo sanguigno nella parte trattata, con conseguente ossigenazione dei tessuti; stimolazione del metabolismo cellulare nel tessuto che favorisce la veicolazione di principi attivi; stimolazione dei fibroblasti in maniera meccanica e riparatoria, con un aumento importante della produzione di collagene ed elastina.
- STIMOLAZIONE A ONDE ACUSTICHE permette di aumentare il microcircolo sanguigno nella parte trattata, stimolare il metabolismo cellulare e favorire l’assorbimento dei principi attivi utilizzati durante il trattamento e anche in questo caso quindi la produzione di collagene ed elastina.
- VEICOLAZIONE TRANSDERMICA consente una migliore e completa penetrazione dei principi attivi nella cute. Lo strato corneo dell’epidermide è la principale barriera nei confronti della penetrazione di sostanze attive presenti nei cosmeceutici. L’effetto meccanico sulle strutture cellulari determina anche uno stiramento della membrana cellulare consentendo l’aumento della penetrazione transdermica di sostanze e facilitando così il raggiungimento nel derma di più alte concentrazioni di principi attivi. Durante il trattamento viene applicato sulla pelle un prodotto che sarà veicolato all’interno della stessa.
- SISTEMA VACUUM è sempre integrato nella testina e permette di eseguire un massaggio sulla zona trattata e garantendo l’adesione del manipolo alla pelle stimola le integrine e inducendo un aumento di produzione dic ollagene ed elastina dei fibroblati.
- RADIOFREQUENZA FRAZIONATA permette l’effetto lifting della pelle trattata già dalle prime applicazioni, è indicato soprattutto per le zone delicate come il viso. La testina del dispositivo nella parte terminale a contatto con la cute, sono dotata di terminali speciali per la radiofrequenza frazionata. Grazie alla trasmissione binaria della corrente le prime strutture raggiunte sono quelle più superficiali del derma papillare. La radiofrequenza determina un’immediata denaturazione degli aminoacidi che formano la proteina del collagene, provocandone l’accorciamento e donando un effetto lifting sin dalle prime applicazioni. Solo con la radiofrequenza frazionata bipolare è inoltre possibile effettuare il trattamento delle mani, zona difficoltosa per la scarsità di tessuto sottocutaneo; per la natura della trasmissione di tipo bipolare, questa radiofrequenza rimane abbastanza superficiale e non ha bisogno della collaborazione di chi si sottopone alla cura. Il trattamento può essere effettuato anche su pazienti con impianti dentali o di qualunque natura, poiché chi vi si sottopone non partecipa al passaggio di corrente.
- ELETTROSTIMOLAZIONE facilita ancora una volta l’assorbimento dei principi attivi e determina un aumento della capacità contrattile della cute, donando luminosità e freschezza. Nell’ultima parte del trattamento la testina del dispositivo utilizzata per la radiofrequenza si spegne automaticamente ed entra in funzione un’azione di elettrostimolazione tramite corrente rettangolare bifasica alla frequenza di 2,5 Hz a sollecitazione muscolare generata dall’elettrostimolazione crea un effetto tensore immediato e un maggiore effetto lifting, favorisce la dilatazione dei pori facilitando ulteriormente l’assorbimento di principi attivi e determina un aumento della capacità contrattile della pelle, donando luminosità e freschezza.
- FOTOSTIMOLAZIONE serve come stimolazione dei fibroblasti e dell’eleastina sempre per un effetto lifting naturale, l’azione dei LED di colore rosso e blu sono efficaci anche contro l’acne, sulle macchie superficiali e anche le piccole rughe.
Tale tecnologia innovativa, grazie alla stimolazione rigenerativa cellulare ,data dall’unione sinergica di 7 diverse tecnologie in una sola, trova applicazione su numerosi inestetismi cutanei di volto e corpo.
La possibilità di di abbinare le diverse tecnologie, in diversi modi e con l’ausilio di prodotti differenti da veicolare, consente di trattare in modo efficace, non invasivo ed in completa sicurezza una vasta gamma di inestetismi cutanei.
Presso il nostro centro si effettua trattamento con skin patting per acne in fase acuta e per esiti cicatriziali ed iperpigmentati, per ringiovanimnto cutaneo, trattento di vitiligine, smagliture, accumuli adiposi, cellulite, alopecia androgenetica, telogen effluvium acuto e cronico e alopecie cicatriziali.
Foto tridimensionale con Antera 3D
Antera 3D è un innovativo dispositivo di analisi per la cute, basato su un avanzato metodo di analisi ottica sviluppato al Trinity College di Dublino. Tale metodica consente l’analisi della cute in 2 e 3 dimensioni e l’analisi multispettro della pigmentazione di epidermide e derma.
CONSENTE:
- di visualizzare immagine in 3d;
- di effettuare una misurazione quantitativa di rugosità della pelle e profondità delle rughe
- di misurare in maniera oggettiva la quantità di melanina e di emoglobina;
- di confrontare le immagini “prima e dopo”;
- di creare un report dei risultati per il paziente.
Presso il nostro Centro tale metodica viene utilizzata nella valutazione dei risultati di tutte le metodiche estetiche al fine di oggettivare i risultati e consegnare al paziente un report di tali risultati.